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lunedì 22 giugno 2015

TURA SATANA


3 commenti:

  1. I genitori di Gigi Ziniz erano due commercialisti senza fantasia che sognavano x il loro cucciolo un futuro di ritenute d'acconto e cedolari secche e non avevano mai creduto alle sue fantasie su alieni secchi secchi che lo rapivano ogni tanto e gli imponevano di raccontare una storia divertente che posponesse il loro progetto di innaffiare il pianeta con il raggio della morte. Gigi aveva opposto una resistenza titanica ed era riuscito a non seguire la strada tracciata da mamma e papà e si occupava di trovare siti in cui inabissare rifiuti radioattivi per un service al soldo di multinazionali senza etica. Ogni notte dormiva come un angiolo. Aveva dimenticato anche quella faccenda dell'abduction.
    Era poco dopo il crepuscolo. Gigi era crollato sopra uno studio di fattibilità e sonnecchiava sopra la statistica delle neoplasìe probabili nella terza generazione cresciuta sopra il sito. Ci fu la solita luce spielbergica ed il nostro eroe, diciamo così, si destò in una asettica sala riunione , non tanto diversa da posti in cui aveva lavorato. Un alieno secco secco gli chiese di raccontare. Gigi ci pensò il tempo sufficiente a sotterrare una cavia annegata nella trielina ( erano passati anni da quel giorno profetico ed ancora ricordava quella bestiola ! ) e condivise con i suoi ospiti una storia che doveva aver sonnecchiato da qualche parte nella sua zucca per anni.

    Era poco dopo il crepuscolo e tutt'intorno al Cimitero Monumentale della ex capitale morale i trans-formers salutavano gli automoblisti in giostra. Turiferro pareva un operaio russo ipertrofico in un poster suprematista con tricipiti claudiocastellici e bigodini fosforescenti ad arabescare una chioma lussurreggiante come la vegetazione amazzonica. Turasatana era nata in un completo attillato e rosso fuoco visibile probabilmente dalla luna ed incendiava l'aria intorno semplicemente sorridendo come una Mona Lisa paracadutata nel peggior bar di Cacaras. Mozanbiker era tanto tatuato che da lontano sembrava un incubo di Johannes Gutenberg calato in un video del Peter Gabriel degli anni ottanta dello scorso secolo. Sembrava una notte come tutte le altre, ma l'aria era rovente e non era colpa di Turasatana. Dall'interno del CM arrivava il rumore di marmi spaccati, di terra smossa, la scossa di una energia liberata. Qualcuno aveva nascosto scorie pericolose in un terreno non ancora utilizzato proprio di fianco ad un quartierino in cui riposavano dinastìe di professionisti. Non era stata una buona idea. Una legione di notai e legulei , furibonda come capita a chi dorme saporitamente ed è disturbato, era sul piede di guerra e non si sarebbe fermata fino a che non avesse trasformato la patria del panettone in un grande archivio in cui fossero tutti diligenti zombi. Mozanbiker strizzò l'occhio a Tura e Turi e disse loro che nessuno avrebbe mai notato la differenza. Partirono all'alba e si fermarono solo x fare benza dalle parti del confine.

    Non male , pensò secco secco. Gigi chiuse gli occhi x riaprirli, nel suo salotto, davanti al tg che denunciava l'ennesimo avvelenamento di acque oceaniche. Il pianeta era ancora una volta salvo.

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